
Il videogioco cresce in Italia: numeri, trend e opportunità formative dal report IIDEA 2024
In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, IIDEA, l’associazione di categoria che rappresenta l’industria videoludica italiana, ha presentato al Ministero della Cultura il report “I videogiochi in Italia nel 2024. Mercato, consumatori, industria”. Un documento che fotografa un settore in crescita costante, confermando quanto il videogioco sia oggi non solo un potente strumento culturale e creativo, ma anche una concreta opportunità professionale e imprenditoriale.
Per chi studia o si forma in questo ambito, i dati sono più che incoraggianti: più imprese, più lavoro, più investimenti. E con il lancio del portale gamesinitaly.it, nasce anche uno strumento fondamentale per mappare il tessuto produttivo nazionale, scoprire studi attivi sul territorio e costruire sinergie.
Un’industria in salute, tra creatività e occupazione
Nel 2024 il mercato dei videogiochi in Italia ha raggiunto un volume di affari pari a quasi 2,4 miliardi di euro, con un incremento del +3% rispetto all’anno precedente. Crescono le imprese (+25%) e gli occupati (+17%), con 2800 professionisti attivi e un fatturato del settore di circa 200 milioni di euro (+36%).
Per chi sogna di lavorare nei videogiochi, questi numeri parlano chiaro: c’è spazio, c’è richiesta, c’è movimento. Le aziende stanno crescendo in dimensione e struttura: il 75% ha più di sei dipendenti, e l’età media degli addetti è tra i 25 e i 35 anni. È anche un settore giovane, dinamico, e sempre più aperto alla diversità e al talento femminile, con le donne che rappresentano oggi il 23% della forza lavoro.
Il pubblico italiano ama i videogiochi
Nel 2024 sono 14 milioni gli italiani che giocano abitualmente, con un’età media di 31 anni. Il dato più significativo? L’aumento delle donne videogiocatrici: +14% rispetto all’anno scorso, per un totale di 5,7 milioni. Questo cambiamento nel pubblico si riflette anche nella domanda di contenuti diversi, nuove narrazioni e approcci creativi – un’opportunità per chi si forma nel game design, nella scrittura interattiva, nella user experience.
In media, gli italiani dedicano quasi 7 ore e mezza alla settimana al videogioco, principalmente da mobile, ma con numeri in forte crescita anche su console e PC. Segnali di un mercato maturo, vario, e in continua espansione.
Una spinta all’innovazione: oltre 80 nuovi titoli italiani in arrivo
I dati sullo sviluppo nazionale sono entusiasmanti: oltre 80 nuovi videogiochi italiani in uscita nei prossimi due anni, di cui 62 completamente originali. La creatività c’è, ed è tutta Made in Italy. Il PC è ancora la piattaforma preferita dagli studi nostrani (86%), seguita da console (44%) e mobile (37%).
La maggior parte dei videogiochi sviluppati in Italia è destinata ai mercati esteri, ma cresce anche la quota di titoli distribuiti nel nostro Paese. Questo significa che c’è spazio per professionisti in grado di valorizzare la cultura italiana, anche in chiave internazionale – attraverso la localizzazione, il marketing, la narrativa, e il design ispirato al nostro patrimonio.
Formarsi oggi per costruire il settore di domani
I numeri del report IIDEA parlano di un settore che ha bisogno di nuove competenze: sviluppo, arte, produzione, sound design, business, comunicazione. E mentre l’autofinanziamento resta la forma prevalente di sostegno economico, si registra una crescente apertura verso publisher, fondi pubblici e investimenti privati.
Per chi vuole lavorare in questo settore, oggi la formazione è più cruciale che mai. Servono professionisti capaci di navigare in un mercato internazionale, che conoscano i linguaggi del videogioco e che siano pronti a innovare. È proprio per questo che i corsi del Centro Sperimentale di Arti Interattive mirano a creare profili ibridi, multidisciplinari e aggiornati sulle reali esigenze dell’industria.
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